Intervista a Francesco Musacco

Francesco Musacco INTERVISTA A FRANCESCO MUSACCO

Più che un’intervista, una sorta di diario in cui Francesco rievoca momenti della sua gioventù mixandoli con l’esperienza fatta lavorando al fianco di Luca per i tre brani inediti del cofanetto “Una rosa per te” in uscita il 16 novembre 2007.
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intro:
anno1989, parto per il servizio militare, in uno di quei treni a carbone che attraversano l’italia da sud a nord. Nel mio zaino un’audio-cassetta dal titolo emblematico “Intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film”: la consumo letteralmente con un walkman della Philips durante il viaggio che mi porta verso il c.a.r., e nelle sere che trascorro nella caserma piemontese dove sono confinato Luca mi fa compagnia con quel linguaggio dolce e disarmante, semplice eppure nuovo ed innovativo per quegli anni novanta tutti da scoprire…
Qualche mese dopo vengo trasferito a sud, in Campania, a Persano, un’ex tenuta reale sulle sponde del fiume Sele; durante una libera uscita compro “Persone Silenziose” che ben presto diventa la mia colonna sonora di quei giorni di giovanile sbando militare, ma la cosa singolare è che la faccio ascoltare a chiunque mi si avvicini, quasi per fare amicizia, e dopo un po’ mi accorgo che mezzo battaglione ha comprato o si è procurato il mio stesso nastro. Ho raccontato questo aneddoto a Luca, lì su a Garlasco, ed ho notato una certa luce nei suoi occhi …i conti tornano, nulla è per caso, ormai lo so bene….anche un pezzetto del mio DNA musicale è costituito da Luca Carboni, il poeta, il cantautore e musicita delicato e sognante che appartiene ad un’intera generazione.
…Fine settembre 2007: mi chiama Roberto Rossi (Sony-Bmg) spiegandomi che a Luca piacerebbe inserire nel cd in uscita “Una rosa per te”, una raccolta di 36 canzoni d’amore estratte dal meglio della sua discografia, tre inediti, o meglio tre brani scritti per gli Stadio, appartenenti proprio a quegli anni summenzionati….Roberto ha pensato a me e a Phil Palmer, un prestigioso collaboratore con cui ho un grande feeling, per formare un team realizzativo all’altezza della sensibilità di un artista come Luca e dare una nuova veste ai dei brani portati al successo dalla voce di Curreri. Non sarà facile riproporre “C’è” o “Canzoni alla radio”, ho pensato, ma il mio istinto mi spinge ad affidarmi completamente all’ispirazione, al tesoro  nascosto che ognuno ha in serbo nel profondo del cuore…e poi Luca ha scritto quei versi, mi basterà farmi guidare dalle sue linee vocali, leggere le indicazioni racchiuse nel suo canto e dipingere con gusto la cornice adeguata alle canzoni.
Così lo incontro a Bologna in Fonoprint: un flash, un mito, l’eroe di quel periodo indimenticabile pronto ancora a raccotare la vita con quella singolarissima poetica…mi dice che era ansioso di conoscermi, e io allora? Parliamo di queste canzoni, dei mondi, di come affrontarle…proviamo qualche accordo, cerchiamo le giuste tonalità; un sogno che si sta realizzando, lui alla tastiera con i suoi appunti e le sue suggestioni, io con il mio Mac a proporre le prime trame sonore; …”Così mi piace, aspetta che capisco…qui dammi un pò di ritmo…”
Francesco Musacco e Lucz Carboni

Siamo in sintonia, pronti a partire: lui mi canta le prime cose in modo che io possa poi proseguire nella costruzione; poi andiamo a prendere un caffè, chiacchieriamo, ci raccontiamo qualcosa. Lo ascolto e ritrovo in lui tutto ciò che avevo immaginato, è vero, un bambino profondo e sensibile, a tratti misterioso e a tratti chiaro e limpido come il sole,  una lettura  della vita che non riesci mai a prevedere…
Qualche giorno dopo sono in quel di Garlasco, all’ Angelo Studio del grande Ron, e mi preparo alle sessioni di registrazione vere e proprie:
aspetto l’arrivo di Phil che non vedo da un paio di anni. Con lui ho un rapporto stupendo, è come un fratello maggiore con quella sua sapienza musicale british, frutto di anni ed anni al fianco dei più grossi artisti di fama mondiale, così attento e sensibile che quasi non hai bisogno di parlare in fase di lavoro. Ho già fatto delle stesure vere e proprie, armonie, ritmiche, ho appuntato una quantità di idee e spunti e aspetto l’apporto di altre mani…di musicista ovviamente. Phil arriva, gioviale e scherzoso ma anche profondamente immerso in quel suo mondo fatto di corde e suoni: acustici, elettrici, morbidi e pieni di classe…ascoltarlo mi stupisce e mi affascina, si appunta tutto, nella maniera più tradizionale, con carta e penna; un take dopo l’altro, tutto d’un fiato, fin quando è soddisfatto della parte che ha suonato…e lui non si accontenta facilmente.
Segue con puntualità la partitura del mio pianoforte in “Canzoni…”, suona l’arpeggio di “C’è” con una maestria ed un mood da concertista di classica… con lui al fianco non ci sono problemi, è parte integrante del progetto ed in stupenda sintonia con la voce di Luca.
Così andiamo avanti per una buona settimana, finchè i pezzi non assumono una forma quasi definitiva, pronti per essere cantati. Allora chiamiamo Luca, che si trova in tour e quindi non ha potuto prendere parte completamente alle sessions…Ci raggiunge in studio e cominciamo con i nostri ascolti, pronti a capire…
Anche in questa fase, di solito impegnativa e delicata perchè investe le sorti di un’intero lavoro, lui si rivela singolare, del tutto diverso da altri artisti con cui ho collaborato. Davvero i suoi parametri di percezione risiedono in altri mondi, in sfere e galassie del tutto differenti dalle nostre…
non immagini mai come possa arrivargli il tutto, gli unici riferimenti che puoi avere di sicuro sono l’autenticità e il cuore con cui hai realizzato il tuo lavoro; se hai messo questi ingredienti Luca li percepirà, perchè come tutti i veri artisti e poeti per istinto si lascia guidare dall’emozione, e so quanto questo territorio sia impalpabile ed a tratti indefinibile.
Francesco Musacco e Phil Palmer durante le registrazioni
Qualcosa forse non gli era del tutto chiara e ci siamo presi un paio di giorni per meditare: confesso di essere stato un pò in apprensione per questo motivo, sapendo quanto impegno avevamo messo in questo lavoro; poi un pomeriggio mi chiama e mi dice che tutto gli ‘tornava’, che i pezzi gli piacevano…ed era pronto a cantarli. Di sicuro se li sarà portati in giro in macchina per ascoltarseli nel suo habitat più congeniale, la sua Bologna, i viali, i colli, in campagna, la notte…o questa è l’immaginazione di un suo affezionato fan.
Siamo tornati in studio, abbiamo registrato le voci, in gran semplicità: l’emozione giusta, il suo caratteristico soul, quelle sue piccole ma grandi frasi. Tutto ok, abbiamo pranzato insieme, bevuto moltì caffè, scherzato, passeggiato, rifinito passaggi musicali, poi ci siamo lasciati con l’intento di rivederci, non sappiamo in quale occasione, ma sicuramente per realizzare della buona musica.
Ancora ci siamo tenuti in contatto per ogni dettaglio durante le ultime fasi del mio lavoro, missaggio, mastering e così via…poi sono tornato a Roma e al sud per un pò di relax. Mi sono reso conto che ovunque andassi aprivo questo file con i tre bellissimi video del suo DVD e li guardavo con chiunque dei miei amici: come ai vecchi tempi della caserma, quando facevo sentire l’audiocassetta. Il messaggio racchiuso in questi tre clip è così semplice e vero ed appartiene a chiunque. Basta guardarli per riconoscersi in quel personaggio ed in quelle immagini…
devo ammettere che quasi mi mancaRingrazio ancora tutti coloro che mi hanno accompagnato in questo “viaggio” in particolare:
Roberto Rossi, Luca Carboni, Antonello Giorgi , Phil Palmer, Giuseppe De Michele, Serena Sciamanna, Francesco Arpino,
Maurizio Parafioriti e tanti altri che non cito per motivi tecnici..
Noi di PersoneSilenziose.it ringraziamo Francesco per l’estrema disponibilità
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