Carboni stasera all'Ariston
Intervista al cantautore che parla dell'ultimo cd
Mantova? Una città che mi affascina


Andrea Vincenzi

In un mondo dove tutto va veloce, esistono ancora persone capaci di riflettere sui molteplici aspetti della realtà. Tra queste c'è sicuramente Luca Carboni, il cantautore bolognese che da vent'anni fa sognare ed innamorare con le sue canzoni migliaia di individui. Cantore del quotidiano, dei problemi e delle gioie di ogni giorno. Carboni si definisce un'artista «non troppo prolifico» ma il linguaggio contenuto nei suoi brani riesce sempre ad essere fresco e attuale.
E' forse per questi motivi che suoi album arrivano puntuali in cima alle classifiche, anche "LuCa", il suo ultimo cd. Stasera (alle 21) Carboni sarà nella nostra città, al teatro Ariston, per raccontarci con le sue ballate e le sue poesie d'amore una fetta della sua, e forse anche della nostra, vita.
Carboni, più di trecentomila copie vendute per il suo ultimo cd, si aspettava un così grande successo dopo due anni di silenzio?
«Chiaramente ci speravo molto: non è facile vendere vista la profonda crisi che esiste oggi nel mercato della musica. Per me è stata una bella sorpresa vedere il mio album entrare subito nelle prime posizioni delle classifiche».
Cosa ha voluto comunicare alle persone con il suo ultimo album?
«Mi piaceva l'idea di comunicare alle persone una parte della realtà meno raccontata, quella più intima, più riflessiva. Cercare di svelare l'altra faccia della medaglia del quotidiano. C'è bisogno di coltivare la lentezza in un mondo dove tutto va veloce».
A proposito del primo singolo "Mi ami davvero", qual è il rapporto tra la canzone ed il videoclip?
«Il video, così come la canzone, è fatto di due momenti: quello romantico e quello sociale. Nelle immagini non vengono descritte le scene d'amore ma solo quelle di dura vita comune, si crea così una forte tensione tra i due aspetti. Nel video, inoltre, si può leggere liberamente il personaggio che interpreto. Potrei essere un uomo di successo, un politico, un indagato o altro ancora».
Fra qualche giorno comincerà Sanremo: cosa le piace, e cosa no, della canzone italiana di oggi?
«Si sente continuamente dire che la musica italiana è in crisi, ma a me non sembra proprio. Ogni anno, poi, Sanremo dimostra che in Italia ci sono degli ottimi artisti. Particolarmente interessante è la sezione giovani che in questi anni ha prodotto cantautori eccellenti».
Il 12 ottobre compirà 40 anni. Si dice che a quell'età comincia una seconda vita: se dovesse fare un bilancio della prima, quale sarebbe?
«Non sono pronto per fare un bilancio, comunque non posso lamentarmi di come è andata e sta andando la mia vita, ho sempre desiderato diventare un cantante e ci sono riuscito».
Come sta funzionando il tour?
«La gente, finora, mi ha accolto con un calore incredibile. A Milano c'è stato il tutto esaurito: una bella soddisfazione. Durante i concerti gioco sulla mescolanza di brani vecchi e nuovi, creando in questo modo passaggi veloci da una realtà all'altra, dal presente al passato».
Lei è già stato a Mantova in più di un occasione, che ricordi ha della nostra città?
«E' una città che mi affascina. Ricordo in modo particolare e con affetto la mia ultima visita durante il tour 98/99: mi ha colpito il calore e la partecipazione dei mantovani». Ci sono dei posti disponibili. Info al numero 0376-224599.