«Ti volevo
fare i complimenti per la musica che ci regali da tanti anni». Si sono aperte
con questa frase di Fabio le telefonate di ieri al numero di Pronto Spettacolo.
A riceverle c'era l'amatissimo Luca Carboni, in concerto fino a ieri sera al
teatro Medica di via Montegrappa. A tre anni dal suo ultimo concerto bolognese,
Carboni ha fatto ancora una volta breccia nei cuori dei numerosissimi fans della
sua città, quella Bologna amata, ma proprio per tanto amore anche criticata,
a cui ha dedicato molte canzoni, anche nell'ultimo album.
Tra tutte, però, non si può non citare La mia città, ritratto lucido e coerente
della Bologna dei primi anni '90. Tra le tantissime persone che ieri hanno parlato
con Luca c'era chi al concerto ci andava alla sera e chi, come Elisabetta, c'era
già stato lunedì. «Volevo farti i complimenti perché il concerto è stato bellissimo
– dichiara Elisabetta con entusiasmo – e poi volevo dirti che mi ha fatto veramente
piacere che nell'intervista apparsa sul Carlino di domenica tu abbia ricordato
il concerto dell'84 al Parco Nord perché c'ero anch'io». «E' un concerto che
ricordo con grande piacere – risponde Carboni – perché è stato il primo e per
di più a Bologna. A sentirmi c'erano anche mia mamma e i miei amici. Cantare
per loro, oltre che per il pubblico, è stata una vera emozione». E al concerto
di lunedì c'era anche Simona. «Sono una tua fan sfegatata – dice la ragazza
senza contenere la gioia – e al concerto avevi una carica veramente pazzesca.
Senti…volevo sapere se qui a Bologna, che è casa tua, siamo riusciti a trasmetterti
tutto il calore che ti meriti». Luca: «Sai, noi bolognesi abbiamo un po' la
mentalità che in teatro bisogna stare tranquilli e composti, l'energia di un
pubblico come questo, però, si sente anche senza dei gran movimenti e dunque
la mia risposta è sì, e per questo vi ringrazio». E del bel Luca c'è chi ricorda
anche performance diverse da quelle artistiche. «E' dall'1984 che ti seguo –
racconta infatti Beppe – da quando giocavi a basket all'Itis”. “Dai, davvero?
– ribatte il cantautore – la nostra squadra era formata da giornalisti del Carlino
e di Repubblica, e io ero l'unico artista e tra l'altro ero un vero e proprio
esordiente”. “Ne hai fatta di strada da quei giorni! – conclude Beppe – ti faccio
tanti, tanti complimenti». E tra le varie telefonate arrivano anche le richieste
di Alessia: «Senti Luca, al concerto canterai 'Le nostre parole', anche se è
vecchissima?» «E una canzone che non è in programma – spiega Carboni – ma siccome
ogni sera faccio dei pezzi improvvisati al pianoforte cercherò di accontentarti».
E per chi non si accontenta di un solo concerto può fare il bis il 13 marzo
a Reggio Emilia o il 22 a Ravenna. Luca vi aspetta… «davvero».