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AFRAGOLA (NA)


Si tratta del centro più popoloso dell'entroterra campano, collocato sulla via Sannitica in posizione pressoché equidistante da Napoli (15 chilometri) e Caserta (18 chilometri).
L'abitato prosegue senza soluzione di continuità a sud verso Napoli, a est verso Nola e a nord e a ovest verso Caserta e Aversa, trovandosi al centro di una conurbazione di circa 18 comuni per quasi 800mila abitanti, comprendente anche i quartieri periferici settentrionali del capoluogo campano, nota come "area a nord di Napoli" o anche "hinterland afragolese".
L'abitato costituisce inoltre un'unica entità urbana con Casoria.

Alcune zone abitate, gravitanti verso la città di Afragola, o storicamente collegate con essa, dipendono tuttavia amministrativamente dai comuni limitrofi (contrada Casamerola nel comune di Casoria, contrada Arcopinto, in parte nei comuni di Casoria e Cardito, località di Casone, Filichito e Tamburiello, a cui si è quindi aggiunta la località di Botteghella (antico villaggio di Arcora), nel comune di Casalnuovo di Napoli e nella sua frazione di Tavernanova).

Al comune di Volla, precedentemente parte del comune di San Sebastiano al Vesuvio, vennero aggiunte alcune parti del comune di Afragola (San Salvadore delle Monache e Lufrano): rimase invece dipendente da Afragola la contrada Salice, che attualmente costituisce un'isola amministrativa.

La borgata di "Saggese" non ha più soluzioni di continuità con l'abitato cittadino, mentre la borgata di "Capo Mazzo" ospita solo un gruppo di case sparse, che si affiancano a un agglomerato industriale di modeste dimensioni e a una zona commerciale in costante espansione che si va saldando all'abitato.


Il territorio di Afragola era abitato dai Sanniti, dei quali sono state ritrovate diverse tombe risalenti al IV-III secolo AC (tra cui la tomba dipinta rinvenuta nel 1961 in località "Cantariello" e oggi esposta al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e la necropoli rinvenuta in località "Sanguineto" nel 1982).

Secondo la tradizione la città sarebbe stata fondata nel 1140 dal re Ruggero II di Sicilia, detto Ruggero il Normanno, che avrebbe distribuito terre incolte ai suoi veterani (l'episodio è raffigurato nell'affresco della sede municipale, eseguito dal pittore Augusto Moriani nel 1866). La tradizione era tuttavia già stata riconosciuta come falsa dallo storico ottocentesco Bartolomeo Capasso.

Probabilmente il centro si sviluppò a partire da una serie di insediamenti rustici, divenuti piccoli villaggi (tra i quali Arcopinto, costruito forse presso le arcate di un antico acquedotto romano, Cantarello, Casavico, San Salvatore delle monache, Archora e Salice) e attorno a chiese probabilmente preesistenti (Santa Maria la nova, dell'XI secolo, San Marco in sylvis, Santa Maria di Ajello e San Giorgio martire).

La prima menzione del nome (Afraore o Afraora) risale alla prima metà del XII secolo. Altre varianti in carte successive sono "Afragone", "Afraolla", "Fraolla", "Afrangola". Secondo la tradizione il nome sarebbe stato collegato all'esistenza delle fragole, che compaiono infatti nello stemma comunale. Più probabilmente, deriva invece dalla locuzione latina "ad fragorem" (presso il rumore). Esistono tuttavia anche numerose altre ipotesi.

Fu feudo dell'arcivescovo di Napoli e uno dei "casali" considerati parte integrante di Napoli. Alcune terre furono possesso feudale di vari personaggi, mentre altre appartenevano al demanio regale; la collettività locale si era organizzata in una universitas guidata da un syndicus. Nel 1576 l'universitas acquistò i diritti della parte feudale e della parte demaniale del suo territorio, mentre il re si riservava il diritto di nominare un governatore per l'amministrazione del "casale".

Nel 1639 il duca di Medina, viceré di Napoli, decise la vendita dei "casali" per finanziare la guerra dei Trent'anni e gli abitanti di Afragola furono costretti a versare nuovamente una considerevole somma di denaro. Nel 1799 Afragola partecipò alla Repubblica napoletana e fu issato nell'attuale piazza Municipio l'albero della libertà. Solo nel 1809 si ebbe la prima amministrazione comunale (con il primo sindaco Cesare Castaldo).


Basilica di Sant'Antonio
La chiesa (basilica minore pontificia) fu eretta in stile barocco a partire dal 1613 con annesso convento dei "Frati minori riformati" dell'ordine francescano, nonostante l'opposizione dei domenicani. Inizialmente dedicata all'Immacolata Concezione e quindi a san Francesco, fu quindi dedicata a sant'Antonio di Padova. L'interno, rivestito di marmi, è a tre navate, con abside e cappelle sul lato sinistro. Il campanile del 1915 è staccato dalla chiesa.

Conserva un miracoloso "Crocifisso del frate Umile da Petralia" e una statua in legno di sant'Antonio da Padova del XVII secolo, collocata in un grande tabernacolo del 1922 entro l'abside. Nella sacrestia un dipinto di Agostino Beltranio con "Apparizione del Bambino Gesù a sant'Antonio" (1630).

Il culto di sant'Antonio ha reso la chiesa un celebre luogo di pellegrinaggio (con festa il 13 giugno), facendo di Afragola la "Padova del sud". Dal 1995 il santuario è gemellato con la Basilica di Sant'Antonio a Padova.

Il convento con il "Collegio Serafico" ospita un'importante biblioteca con oltre 15.000 volumi.


Piazza del Municipio


In origine esisteva come piccolo slargo con il nome di "piazza dell'Arco". Vi si affacciava la piccola chiesa di San Nicola di Bari. L'antica universitas, organizzazione degli abitanti che rappresentava la città, che si era riunita inizialmente nella chiesa di Santa Maria della Misericordia (piazza Ciampa), prese in affitto nella prima metà del XVIII secolo alcuni ambienti di "palazzo Tuccillo" in via San Giovanni.

Nel 1860 si decise di abbattere alcuni edifici, compresa la chiesa di San Nicola, tra la via suddetta e il vicolo dell'Arco per creare una piazza antistante; fallite le trattative per l'acquisto del palazzo Tuccillo, una nuova sede municipale fu eretta nel 1870 sul fondo della piazza, ad opera degli architetti Carlo Ciaramella e Francesco Danise.

Sull'attuale piazza si affaccia anche il "palazzo Migliore", del XVII secolo.

Castello
Documentato dal 1495, fu probabilmente costruito dopo il 1420 dalla famiglia che deteneva in quel momento il feudo di Afragola (Capace-Bozzuto). Secondo la tradizione fu residenza della regina Giovanna II d'Angiò. Si presenteva in origine come un vasto quadrilatero protetto da quattro torri e circondato da un fossato, più tardi riempito.

Nel 1571 fu venduto alla univesitas", corrispondente all'attuale comune. In stato di degrado fu venduto nel 1726 a Gaetano Caracciolo duca di Venosa, che lo restaurò. Di nuovo in abbandono alla fine del secolo, vi fu installato un orfanotrofio.

Attualmente il castello è occupato dall'"'Istituto suore compassioniste serve di Maria", ed ospita una scuola elementare e materna, gestita dalle suore, e un centro d'accoglienza diurno per ragazzi in difficoltà e un semiconvitto gestiti da una cooperativa sociale.

N.B.
Piccola precisazione per quanto concerne la descrizione sulla città: la città di Afragola è conosciuta anche per essere la città natale di Antonio Bassolino, attuale governatore della Regione Campania e già Sindaco di Napoli per tanti anni.
Inoltre abbiamo anche la fortuna di annoverare tra i nostri attuali 80.000 abitanti, uno dei componenti del famoso duo musicale “AUDIO 2”, e precisamente in chitarrista, residente ormai già da tanti anni nella nostra città.
Nel mese di Giugno, per finire, si svolge in pieno centro cittadino una famosa sagra della fragola e dell’asparago, che richiama molte persone anche dai paesi limitrofi, nonché la festa patronale di Sant’Antonio da Padova, con la sua Basilica Pontificia, con tanto di chiusura con fuochi d’artificio e pirotecnici a cui partecipano centinaia e migliaia di fedeli.

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