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MAROSTICA

Sito ufficiale: www.comune.marostica.vi.it

Marosticaè una cittadina in provincia di Vicenza.Si trova a latitudine 45° 45' Nordealongitudine11° 39' Est .
A103 m s.l.m., la sua superficie è di36 km²econta circa 13000 abitanti chiamati Marosticensi.
Il patrono è San Simeone e si festeggia il 28 ottobre.
La città è gemellata con Sao Bernardo Do Campo - Brasile ,Tendo - Giappone, Montigny - Francia

LA STORIA

Marostica, adagiata sulla fascia pedemontana ha sempre suscitato un irresistibile fascino per le bellezze naturali di cui è ricca e per un passato storico originale e glorioso.
Le sue colline miti e assolate, ove tuttora si coltivano il ciliegio, la vite e l'olivo, e l'immediata pianura sottostante favorirono l'insediamento di nuclei umani fin dai più remoti tempi della preistoria.
Alcuni reperti, costituiti da frammenti di vasi, cocci ecc., trovati per lo più sul Pauso, sono la conferma della preromanità di Marostica.
A est del Pausolino, sulla cui sommità si trova lo scaligero Castello Superiore, tuttora dominante la città,si erge il colle Pauso detto anche Monte della Croce o della Pace dove sorgeva un antica fortezza romana
Altre fortificazioni, per lo più torri di guardia, sorsero ai piedi e sulla sommità del Pausolino
I Romani concepirono queste opere di fortificazione con l'evidente scopo di controllare politicamente e militarmente sia la pianura sia le vie che portavano all'Altopiano dei Sette Comuni.
Il ritrovamento di monete appartenenti ai diversi periodi della dominazione romana costituisce un'ulteriore conferma della pregnanza della romanità marosticense.
Il Cristianesimo, al pari delle altre località del Veneto, si diffuse con particolare vigoria dopo l'editto di tolleranza dell'imperatore Costantino (313 d.C.) che poneva fine alle persecuzioni contro i cristiani.
Una tradizione leggendaria fa risalire al I' sec. d.C. l'origine della più antica chiesa di Marostica, la Pieve di S. Maria, detta anche il Domo: la costruzione sarebbe avvenuta grazie all'intensa opera evangelizzatrice del vescovo di Padova S. Prosdocimo.
È, invece, storicamente probabile che questa Pieve sia stata fondata e si sia sviluppata non prima del IV sec. d.C..
Un nucleo sociale e religioso di una certa consistenza ebbe dunque a svilupparsi ai piedi del Pauso, con il sovrastante castello, attorno alla piccola chiesa di S. Maria, nella zona dell'attuale Borgo medievale, che costituisce pertanto l'impianto urbanistico più antico della città.
Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 d.C.), Marostica seguì le vicende italiane e venete in particolare dei regni romano-barbarici con le dominazioni di Odoacre (476-493) e degli Ostrogoti di Teodorico; conobbe le desolanti e misere condizioni di vita della guerra greco-gotica (535-553) tra Bizantini e Ostrogoti.
Conclusa la breve parentesi bizantina successiva alla suddetta guerra, l'entroterra veneto ebbe a subire l'invasione longobarda (568) cui fece seguito una dominazione destinata a durare ben più di due secoli e precisamente fino 774 quando Marostica venne incorporata nella contea carolingia di Vicenza sotto il dominio dei Franchi di Carlo Magno e ci rimase fino all'887, anno della deposizione di Carlo il Grosso.
Il secolo IX si conclude con la possente immagine di Marostica che riattiva le sue fortificazioni, di origine romana, dall'Agù al Pauso di fronte al temibile pericolo degli Ungari.
Il 24 settembre dell'899 Berengario del Friuli, allora re d'Italia, venne disastrosamente sconfitto dagli Ungari sul fiume Brenta tra Nove e Cartigliano.
Il secolo Xè religiosamente importante per Marostica infatti al 917 risale la donazione di Berengario al vescovo di Padova Sibicone, in base alla quale la Pieve di S. Maria, assieme a tutte le altre pievi della zona montana e pedemontana dall'Astico al Brenta, passa alle dipendenze della diocesi padovana.

A prima del 1140 risale l'inizio della dominazione della famiglia degli Ezzelini ( feudatari di origine tedesca) a Marostica.
La presenza degli Ezzelini a Marostica si caratterizzò ben presto come un dominio continuamente conteso e rivendicato dai Vicentini, tanto è vero che quest'ultimi nel 1197 attaccarono e saccheggiarono il Borgo.
Dopo alterne vicende si giunse nel 1218 alla pace tra Ezzelino Il il Monaco e la città di Vicenza.
In base a questo trattato di pace Marostica venne ceduta a Vicenza per 40.000 lire veronesi con l'obbligo per Vicenza di distruggere le fortificazioni marosticensi; ma quest'ultima clausola non ebbe pratica effettuazione, anzi è dato di supporre che i Vicentini abbiano ulteriormente rafforzato le strutture militari esistenti.
Nel 1235 Ezzelino III Da Romano riconquistò Marostica.
La dominazione di Ezzelino III, il famoso Tiranno, si protrasse fino al 1259, anno in cui le forze guelfe sconfissero il Da Romano che trovò la morte alcuni giorni dopo la battaglia di Cassano d'Adda.
Con la scomparsa del Tiranno la Marca Trevigiana e Veronese venne a disgregarsi e Marostica ritornò alle dipendenze di Vicenza.
Nel 1311 Marostica e Vicenza, ad eccezione di Bassano, passano sotto la dominazione dei Della Scala, Signori di Verona.
Di età scaligera, e precisamente del 1383, è la Chiesa di S. Antonio Abate che, alle origini, aveva dimensioni di semplice cappella.
Con gli Scaligeri, Marostica assume il volto attuale di città murata, fortificata in modo possente, razionale ed ordinato.
Da allora il centro politico e civile della città è diventato proprio quello all'interno dell'armoniosa cinta muraria.
A seguito Marostica per un breve periodo rimase sotto il dominio dei Visconti.

Nel 1404 Marostica passa alla Serenissima Repubblica di Venezia.
Dentro la cerchia muraria nel 1450 e nel 1486 vengono erette rispettivamente la Chiesa di S. Marco e la Scoletta del SS. Sacramento, quest'ultima proprio di fronte alla Chiesa di S. Antonio Abate.
Nell'antico Borgo, invece, viene edificata la Chiesa di S. Gottardo mentre la Pieve di S. Maria, il Domo, viene restaurata e ampliata.
Ma la costruzione più importante che viene a cadere proprio negli ultimi anni del Quattrocento è il famoso Convento di S. Sebastiano, a est della Pieve di S. Maria e di cui tuttora si vedono le vestigia.
Il sec. XVI si apre tragicamente con la guerra della Lega di Cambrai: i Veneziani, sconfitti ad Agnadello, nel maggio del 1509, dalle truppe dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo, vedono le terre della Repubblica invase dalle truppe tedesche.
Parecchio dovettero patire i marosticensi in questa guerra e Marostica venne occupata e rioccupata più volte dagli Imperiali e dalle milizie veneziane.
Alla fine Venezia ebbe la meglio e la guerra della Lega di Cambrai si concluse con l'evacuazione degli Imperiali dai territori della Serenissima.
Il podestà, a causa delle rovinose condizioni in cui era venuto a trovarsi il Castello Superiore in seguito alla guerra di Cambrai, stabilì la sua nuova residenza in quello Inferiore che, nel XVII secolo, il podestà Marino Nadal arricchì di una magnifica Cappella, attuale Sala del Consiglio.
Il 1797 segna la fine della Repubblica di Venezia sotto i colpi di Napoleone Bonaparte.
Il generale è a Marostica ove vengono tolte le insegne di S. Marco, viene abbattuto il Leone nella Piazza e viene innalzato l'Albero della Libertà, simbolo della Francia rivoluzionaria.
Dopo le alterne vicissitudini legate alla occupazione austriaca e alla rioccupazione francese, con il Congresso di Vienna del 1815 Marostica è, col Veneto, annessa all'Impero d'Austria.

Nel 1854 Marostica ottiene dal Ministero dell'Interno austriaco lo stemma cittadino che, significativamente, è costituito da un colle sulla cui sommità si innalza un castello con il mastio sovrastante; un leone d'oro sale verso il castello portando con se una bandiera bianca con una croce rosso-azzurra.
Nel 1866, con la terza guerra d'indipendenza, il Veneto viene a far parte del Regno d'Italia e da questa data Marostica è inserita nel più ampio quadro della storia nazionale.

Negli anni successivi, di particolare rilievo, dal punto di vista economico, e in particolare per numero di macchine e di operai impiegati e per quantità e qualità dei prodotti finiti, rimane lo sviluppo dell'industria della paglia che ottiene i suoi più proficui risultati nel periodo che precede lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Durante la Grande Guerra Marostica assolve alla funzione di centro di acquartieramento delle truppe impegnate a combattere nell'Altopiano dei Sette Comuni.
Il tributo di sangue per la libertà è testimoniato, durante la Resistenza, dal martirio avvenuto nel gennaio 1944, di quattro giovanissimi partigiani, fucilati nel cortile del Castello Inferiore, sacrificio che rimane nella storia a monito perenne per la democrazia moderna, per la generazione attuale e quelle future.

 

LUOGHIDAVISITARE

Il centro della città

  • La celebre Piazza dominata dalla mole dello scaligero castello inferiore.
    La fortezza comprende un mastio alto più di trenta metri.
  • I saloni del castello, complesso che conserva ancora intatti molti dei suoi tratti originali.
    Tutte le principali sale del castello sono visitabili.


Corso Mazzini e le antiche botteghe

  • Una via che non mancherà di suscitare la curiosità del visitatore di Marostica è Corso Mazzini, l'arteria principale che divide in due parti il tessuto urbano all'interno delle mure. Ad est porta Bassano, ad ovest porta Breganze. Corso Mazzini è un vivace luogo della città dove si rispecchia il fervore e l'operosità degli abitanti: negozi e botteghe come centro commerciale del territorio. Il tutto adeguatamente e familiarmente riparato dai poderosi portici posti in lunga sequenza con diversi stili. Colonne monolitiche, testimonianza di antiche costruzioni, capitelli ed edicole sacre si alternano sotto e fuori dei portici..

CastelloSuperiore

  • Merita una visita il castello superiore che domina tutta la città e la pianura vicentina.

MuseoOrnitologico

  • Il Museo Ornitologico si trova a pochi metri dal Castello Superiore è stato concepito, essenzialmente, per rispondere alla richiesta, di un numero sempre maggiore di persone, che desiderano sapere qualcosa di più sull’ornitologia e l’ambiente in generale.

Chiese


I dintorni

  • La città non è solo quella all'interno delle mura. Delizia qualsiasi animo la visita o qualche breve escursione in collina, magari nella buona stagione in mezzo ad ulivi e ciliegi.
    Non è raro scoprire un campanile, una loggetta, un particolare artistico celato dalla patina del tempo o da una rigogliosa vegetazione.

 
EVENTIEMANIFESTAZIONI: 

  • Ogni prima domenica del mese Mercatino dell’antiquariato
  • Terza domenica di Maggio, mostra della ciliegia, prodotto tipico marosticense

Marostica è stata più volte meta ditappe del giro d’Italia, con la famosa salita della Rosinaed ha in passato ospitato il festivalbar . 

LA PARTITA A SCACCHI VIVENTE E LA SUA ORIGINE


Una splendida scacchiera lastricata al centro della Piazza ospita la Partita a Scacchi che viene giocata negli anni pari.Una brillante coreografia, arricchita di sgargianti, delicati e finissimi costumi quattrocenteschi, con alabardieri e balestrieri, fa da sfondo alla vicenda romantica che ha per protagonista principale la bella Lionora.
MarosticaE’ una storia d'amore ma anche di nobiltà e di sfide cavalleresche: due nobili signori, Rinaldo d'Angarano e Vieri da Vallonara, innamorati entrambi di Lionora, figlia di Taddeo Parisio, Castellano della città di Marostica, avrebbero voluto sfidarsi a duello; ma, avendo la Repubblica Serenissima di Venezia vietato ogni forma di duello, Taddeo Parisio stabili che la contesa venisse risolta con una sfida a scacchi.
Decise anche che il vincitore avrebbe avuto la mano della bella Lionora e che lo sconfitto sarebbe diventato lo stesso suo parente, ricevendo in sposa Oldrada, sua sorella minore.
MarosticaEbbe così inizio nella seconda domenica di settembre di quel lontano 1454 "la partita al nobile gioco degli scacchi", a veder la quale concorsero in gran numero cavalieri e ambascierie di ogni luogo.
Riuscì vincitore Vieri di Vallonara che ebbe in sposa Lionora, mentre Rinaldo D'Angarano ottenne la mano di Oldrada.
La partita, rappresentata la prima volta nel 1923 dal prof. Francesco Pozza, nel secondo dopoguerra e precisamente nel 1954 venne riproposta e diretta da Mirko Vucetich.
In quello stesso anno l'allora sindaco Marco Bonomo aveva provveduto a far lastricare la Piazza che assunse l'attuale aspetto di Scacchiera.
Da allora, ogni due anni, Marostica rivive e offre a migliaia di persone provenienti da tutto il mondo questa singolare e spettacolare disfida nella quale i pezzi viventi si spostano nei riquadri della scacchiera, ripetendo con precisione ed eleganza le mosse dei due giocatori-contendenti, annunciate da un araldo.
Marostica


 

COMERAGGIUNGEREMAROSTICA :

da Milano
Seguire l'autostrada A4 in direzione Venezia. Dopo il casello di Vicenza est immettersi nella A31 "Valdastico" in direzione Piovene Rocchette. Uscire a Dueville e seguire la SS 248 Marosticana-Schiavonesca in direzione Marostica.

da Venezia
Seguire l'autostrada A4 in direzione Milano. Dopo il casello di Grisignano di Zocco immettersi nella A31 "Valdastico" in direzione Piovene Rocchette. Uscire a Dueville e seguire la SS 248 Marosticana-Schiavonesca in direzione Marostica.

da Padova
Procedere lungo la SS47 in direzione Bassano del Grappa, quindi seguire la segnaletica per Marostica.

da Trento e Bolzano
Procedere lungo la SS47 in direzione Bassano del Grappa, quindi seguire la segnaletica per Marostica.

Aereoporti
Venezia - Verona - Milano.

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